La storia di Rau Arte Dolciaria nasce a fine ‘800 quando Antonio Rau, proprietario di una piccola bottega nel centro del suo paese nell’entroterra sardo, Berchidda, vendeva generi di prima necessità come legumi, farine, oli, verdure e spezie. Negli anni a venire i suoi figli, Lucrezio e Pietro, crearono la prima pasticceria artigianale negli stretti vicoli del paesino alle pendici del monte Limbara.
Negli anni ‘60, sull’onda del successo, nasce Rau Arte Dolciaria, che ha portato e porta ancora oggi nel mondo i prodotti tipici della Sardegna: dagli Amaretti alle Tilicas, dal Pan e Saba alle Papassine, fino ai celebri Sospiri di pasta di mandorle, realizzati oggi anche con mirto, arance, limoni. La gamma dei prodotti ha continuato ad ampliarsi con mieli e confetture, realizzati in maniera naturale utilizzando la flora spontanea della Sardegna.
Negli anni ‘80 nascono le Ciccioneddas, la cui frolla ripiena le ha rese famose, trasformandole in un vero e proprio simbolo “goloso” della Sardegna. Oggi sono Raffaella, Federica, Luca, Nadia, Giulia e Pietro, con la supervisione dei figli di Lucrezio (Tonino, Paolo e Sebastiano) a custodire e rielaborare le preziose ricette ereditate dai loro avi che, negli anni, si sono arricchite di decine di novità a partire dai panettoni fino alle colombe pasquali.
Una storia di famiglia che, pur rimanendo legata alle tradizioni del passato, guarda costantemente al futuro stando ben salda nel presente.
Negli anni ‘60, sull’onda del successo, nasce Rau Arte Dolciaria, che ha portato e porta ancora oggi nel mondo i prodotti tipici della Sardegna: dagli Amaretti alle Tilicas, dal Pan e Saba alle Papassine, fino ai celebri Sospiri di pasta di mandorle, realizzati oggi anche con mirto, arance, limoni. La gamma dei prodotti ha continuato ad ampliarsi con mieli e confetture, realizzati in maniera naturale utilizzando la flora spontanea della Sardegna.
Negli anni ‘80 nascono le Ciccioneddas, la cui frolla ripiena le ha rese famose, trasformandole in un vero e proprio simbolo “goloso” della Sardegna. Oggi sono Raffaella, Federica, Luca, Nadia, Giulia e Pietro, con la supervisione dei figli di Lucrezio (Tonino, Paolo e Sebastiano) a custodire e rielaborare le preziose ricette ereditate dai loro avi che, negli anni, si sono arricchite di decine di novità a partire dai panettoni fino alle colombe pasquali.
Una storia di famiglia che, pur rimanendo legata alle tradizioni del passato, guarda costantemente al futuro stando ben salda nel presente.